Leo Ortolani -Parte 1
E’ un periodo difficile per me. Mi sento brutta, goffa e
stupida e si avvicina la maturità. Vedo in Rat-man
la mia salvezza. Ortolani è in grado di offrirmi un prodotto di puro
intrattenimento (o almeno così credevo a quell’età, quando l’unica cosa di cui
avevo bisogno era non pensare) che mi permette di non soffermarmi ogni secondo
sulla mia condizione di emarginata. E fa l’occhiolino alla geologia, il mio
amore di sempre, il mio futuro. Iniziata l’università, tarpino Enrico per
andare a Lucca insieme, per vedere Leo, il nostro idolo; è un’ovvia scusa per
capire dove sta andando il nostro rapporto, altalenante tra una pomiciata e una
sua fuga, l’ennesima. Però Leo nel cuore ce l’avevo e non vedevo l’ora di
esprimere la mia gratitudine. Mi aveva fatto sopportare la scuola e io il liceo
l’ho odiato un bel po’.
Dopo un ora e mezza di attesa gli sono davanti. Blocco.
Non riesco a parlare, divento viola e gli dico con un filino di voce che voglio
mi disegni Rat-man. Poi provo a
parlare: <<Mi puoi firmare questo quaderno? E’ dell’università. Studio
geologia>>. E lui: <<Studi geologia? Auguri allora!>>. Il
cuore mi pulsa forte in petto e non riesco a trattenermi. Alzo la mia melodiosa
voce squillante e dico: <<Posso darti un bacio?>>. Così senza spiegare
neanche il perché. Tra l’altro credo proprio che il mio intento iniziale non
fosse quello di dargli un bacio, ma di riceverne uno. Mi sono pure sbagliata!
La domanda ovviamente genera una gran bella battuta: <<Ma io sono
sposato!>>. Ma poi mi porge la guancia, io lo bacio e sono contentissima!
Esco dallo stand e raggiungo Enrico, che di file non ne fa neanche a morire,
gli salto addosso di peso e gli urlo subito dopo: “Ho baciato Leo Ortolani!”. E
lui: “Ma che schifo! E ora baci me? Ora mi sembra proprio di aver limonato con
Ortolani. Cazzo!”.
*Lucca si avvicina. Vi propongo le mie vecchie avventure nella capitale del fumetto*
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