martedì 27 agosto 2013

ABOUT...CINEMA


ABOUT MEMENTO

Ieri sera, dopo circa un anno, ho rivisto per la seconda volta Memento, a mio parere il miglior film di Nolan. Considerate che all’appello mi manca  solo Insomnia, il thriller con il Sr. Al Pacino, che mi riprometto di vedere prima della fine delle vacanze. Anche se forse sarebbe meglio mi dedicassi all’essenziale, data la mia lacunosa cultura cinematografica, prima del resto.
Ma veniamo a noi. Amo i film “intrippati” e Memento -così come quella perla di Fight club che devo nominare, scusate- appartiene a tal categoria. La comprensione della storia è in primo luogo minata dall’ordine non sempre cronologico delle scene. Il film si muove infatti in due direzioni: le sequenze in bianco e nero, del passato, seguono il normale corso degli eventi, mentre quelle a colori, del presente, sono a ritroso. E’ naturale trovarsi spaesati anche se, in breve tempo, capito il meccanismo, si è subito indotti a bramare la scena passata per dare significato a quella futura, già vista.

E’ un film di vendetta! Il protagonista, Leonard, interpretato da quel bonazzo di Guy Pierce, vuole vendicare la morte della moglie, avvenuta a seguito di un’aggressione con stupro. E’ determinato, sveglio e motivato! C’è solo un piccolo dettaglio che di fatto deraglia e compromette la sua cerca: la mancanza di memoria a breve termine. E qui ritorniamo al motivo per cui il film è girato con netta divisione in sequenze; ognuna di esse è un piccolo frammento di memoria perduta dal protagonista, la cui scomparsa attiva gli ingranaggi stessi che porteranno la storia verso un finale col botto! Pardon un Inizio col botto!
Non posso permettermi di svelarvi molto dei suoi contenuti, vi giochereste la sorpresa senza dubbio. Ma ribadisco che è un film meritevole, estremamente complicato e dal triste epilogo. La pellicola va avanti proponendo principalmente riflessioni sull’importanza dei ricordi; Leonard sa chi era, ma non sa chi è diventato. Anzi, sotto un certo aspetto non sa nemmeno chi era, perché tutto quello che sa è autoinduzione bella e buona, raggiunta mediante l’uso di suoi stessi messaggi, incorporati in tatuaggi e fogliettini, indicazioni che gli permettono di portare avanti la vendetta. Non dirò altro, la trama nasconde un segreto da scoprire a cui non potete proprio rinunciare. Voi tutti fate un tentativo, provate a guardarlo, anche se non è il film che fa per voi.  L’idea di base è a dir poco geniale.

*A Memento accosto il nome di un caro amico, Mirko. Senza la sua segnalazione la pellicola non sarebbe mai diventata un mio film cult. E forse di Nolan conoscerei solo i Batman, che, per carità, son belli, ma permettetemi di dire che non li preferisco a capolavori come questo o The Prestige. Mimmo ancora tante grazie!*

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