martedì 30 luglio 2013

Racconti(di)MI...ovvero le mie peripezie nella Milano che non ti aspetti

Premessa

Attualmente vivo a Milano e con il tempo ho imparato ad amarla e ad adorare le sue contraddizioni. Un po' come ho imparato ad apprezzare me stessa per lo stesso motivo. Superficiali e profonde allo stesso tempo io e Milano. Parte del mio cuore per questo gli appartiene e sarà suo per sempre.
In questa città mi trovo spesso a vivere paradossali mini-avventure, generate in parte, come dicevo, dalle sue stesse plurime sfaccettature e in parte dalla mia assoluta incapacità di muovermi in simbiosi con lei. Due entità uguali, ma che non fanno altro che intralciarsi a vicenda, per il bene e la crescita l'una dell'altra. Io imparo a gestire la mia immaturità e il mio animo sognante in contatto con il pratico stile di vita milanese, Milano impara a non prendersi troppo sul serio da me. Perché ogni tanto potrei evitare di inciampare e di rischiare la mia vita sulle strisce pedonali! Perché ogni tanto si può andare alla Rinascente anche vestiti da barboni e riderci su se la gente chic guarda male!
E poi alcune cose che mi succedono solo qui, nella mia city dolce e amara, non so come, diventano poesia. E trovo necessario imprimerle nella mia mente e nella carta. La memoria infatti spesso dimentica, mentre i fogli di solito no, sono sicuri, affidabili. A meno che non ti trovi senza ombrello e con il quaderno in mano in mezzo all'acquazzone del secolo! E vi giuro che a Milano può accadere, a voglia se può accadere!
Non so com'è vivere in un altra città, se si finisce sempre un po' così, a sentircisi a casa. Non so neanche se lo voglio sapere. So solo che per ora Milano è mia e voglio godere ogni strambo e folle momento che mi offre. E poi quando è tarda notte, come oggi, voglio raccontarvela, voglio farvi capire perché mi fa battere il cuore, voglio farvi sentire vivi come lei fa sentire viva me.
Una piccola postilla, l'ultima, ma forse la più importante. La mia Milano è fatta di persone. Sono poche, si contano sulle dita delle mani, ma sono l'unica cosa a cui non rinuncerei mai. Sono la linfa vitale delle mie giornate con il loro calore, le loro stranezze, la loro vitalità e la loro sensibilità. Senza di loro Milano non è mia, mi sfugge, mi domina, mi indebolisce, ferisce e distrugge. Con loro è diverso; Milano mi abbraccia e cammina con me. Ogni tanto mi fa uno sgambetto, ma solo per farsi due risate. Per la gioia della mia coinquilina.

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